Tic tac tic tac [Tac tic tac tic...]
Qualche tempo fa, in l'occasione del compleanno di mio padre, sono andata a pranzo in un ristorante in Strada Valsalice, qui a Torino, dove, tra l'altro, si mangia egregiamente bene. E oltre, ma soprattutto, ad essere stata attirata dai piatti serviti, deliziosi, il mio sguardo si è fermato su una colonna al centro della sala. Su di essa e su ogni suo lato, un orologio. Dapprima li ho guardati con disinteresse, ma inconsciamente qualcosa mi ha lasciata perplessa e così, per placare la mia infinita curiosità, mi sono alzata dalla sedia e mi sono piazzata davanti a quella colonna a fissare uno dei quattro orologi. C'era davvero qualcosa che non andava: girava in senso antiorario. Andava indietro!
Qualche tempo fa, in l'occasione del compleanno di mio padre, sono andata a pranzo in un ristorante in Strada Valsalice, qui a Torino, dove, tra l'altro, si mangia egregiamente bene. E oltre, ma soprattutto, ad essere stata attirata dai piatti serviti, deliziosi, il mio sguardo si è fermato su una colonna al centro della sala. Su di essa e su ogni suo lato, un orologio. Dapprima li ho guardati con disinteresse, ma inconsciamente qualcosa mi ha lasciata perplessa e così, per placare la mia infinita curiosità, mi sono alzata dalla sedia e mi sono piazzata davanti a quella colonna a fissare uno dei quattro orologi. C'era davvero qualcosa che non andava: girava in senso antiorario. Andava indietro!
"No! Non è possibile!" È stato il mio primo pensiero, seguito da un altro per me ancor più interessante "e se fosse davvero possibile? Se esistesse anche solo la più remota delle possibilità di mandare per una sola volta nella vita il nostro orologio personale e avere l'occasione di cambiare qualcosa? Accidenti! Chi non lo vorrebbe!"
E così invece del classico "tic tac tic tac", soffocando il brusio della sala, tanto da stordirmi e incantarmi, dentro la mia testa ho cominciato a sentire :
"TAC TIC TAC TIC TAC TIC..."
E sì, una cosa l'avrei cambiata: in quel preciso istante sarei tornata indietro di venticinque anni (nel lontano 1990) e avrei lottato disperatamente per non perdere quello che poi si è rivelato (dopo venti lunghissimi anni) l'amore della mia vita.
Ma si sa quando si è ragazzi l'amore non è poi così importante o perlomeno non gli si dà il giusto peso.
Ora invece è un macigno che schiaccia il cuore.
TAC TIC TAC TIC TAC TAC TAC TAC TAC TAC...
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