giovedì 5 settembre 2013

Odi et amo

E quando credi di aver detto proprio tutto e di più, quando credi che non ci sia più nulla da dire, eccole...parole come un torrente in piena che nessuna diga è in grado di fermare. Parole però che si schiantano su un muro di gomma, destinate a rovinarmi addosso. Parole contro un silenzio assordante, che spacca i timpani. Un silenzio che scava nelle viscere di un cuore ormai di pietra, che tu hai reso di pietra, ma per un motivo assurdo, quel tuo silenzio riesce a scalfire: ferisce e spiazza.
Un silenzio. Tu. 
Tu sei IL SILENZIO. 
Lo so. 
E lo odio.
TI ODIO!
Con tutta me stessa. 
Con quell'anima che ti ha sempre amato sopra ogni cosa. 
Ora ti odia. 
Odia ciò che sei e ciò che hai fatto di me. Di noi. 
Un odio profondo, tanto quanto il mio amore. 
C'è una battaglia in corso dentro me. Il drago, la mente, il cuore e l'anima, che non cantano più all'unisono. 
Il drago reso cieco dal troppo dolore, sorregge con entrambi gli artigli e brandisce nell'aria una spada, alla ricerca di quell'amore da assassinare.
Il cuore, benché duro e anch'esso silenzioso, prova a difendersi a mani nude. Cerca di difendere quell'amore così difficile, ma così prezioso, di custodirlo, di non lasciarlo alla belva, al nemico. Cerca riparo e si raggomitola su se stesso, tanto da divenire piccino. Un puntino. Ma in quel puntino...tu. Vivo. Presente. 
E quel cuore batte. 
Quel cuore rivive. 
Quel piccolissimo puntino...crede, spera, sogna. 
Quel cuore lo trafiggerei con la mano armata della mente, lo dilanierei, fino ridurlo a brandelli, fino a farlo sparire. Perire. Ma quel puntino rinsecchito, scalpita e continua a battere. 
Lentamente. 
Ma continua a cantare incessantemente il suo ritornello e il drago, nulla può. Nulla.
La mente ti odia. 
Il cuore no. 
L'anima impazzita è divisa a metà.
Ed io non so chi ascoltare. 
Ad un trivio...
Mi girerò e di spalle tirerò un sassolino, dove andrà, andrà. 
E così sia. 
Ma la mano del destino o la iella, la fortuna, la sorte, o qualunque cosa imprecisata sia, come il ramo di un albero che sporge sul viale, una folata di vento, un uccellino che passa per caso o un fiore inspiegabilmente e meravigliosamente cresciuto sul selciato...impediranno ogni mia scelta...e quel puntino non smetterà di battere, non perirà e l'amore non cesserà d'esistere...
Il nemico cadrà.
È caduto.
Sei in un puntino. 
Sei quel puntino, immenso, capace di sopraffare un drago famelico, feroce, inquieto, insofferente, idrofobo, sperso in un dedalo di sentimenti contrastanti.
Odi et amo. Quare id faciam, fortasse requiris. 
Nescio, sed fieri sentio et excrucior.

Il drago è morto! 

Ti odio..